2006年06月14日

Ceravolo lascia la Juventus

フランチェスコ・チェラヴォーロは12年後にスカウティング部長の彼のポストを去った。ユヴェントスは彼の大変な努力に基づく仕事に感謝し、今度も同様にプロとしての充足を得ることを願う。

La Juve perde un grande talent scout.
Il dirigente, dopo 12 anni lascia il club bianconero: ha valorizzato giovani che garantiscono alla società di corso Galileo Ferraris un futuro importante sia sotto l'aspetto tecnico che finanziario.
Per lui un futuro da ds: lo vuole il presidente Lotito alla Lazio.

TORINO. Se ne va anche Franco Ceravolo, il capo osservatori della Juventus che in dodici anni ha costruito un impero garantendo alla società giovani di valore che rappresentano un capitale tecnico, umano e finanziario. Basta pensare che il 15 luglio, nel pre raduno di Vinovo, con il nuovo allenatore bianconero ci saranno Raffaele Palladino, Antonio Mirante e Matteo Paro, tre giovani che il dirigente scoprì da ragazzini e portò a Torino a costo zero. Adesso il loro valore è di almeno diecimila euro. E proprio ieri sera, nell'ultimo giorno di lavoro bianconero, ha vinto lo scudetto Allievi dopo aver conquistato qualche giorno fa quello Primavera. Nei suoi dodici anni ha trasformato il vivaio della Juventus nel miglior settore giovanile del mondo. Il palmares è da leggenda: tre tornei di Viareggio ( che equivale ad una vera e propria Champions League del settore giovanile), due scudetti Berretti, uno Primavera e uno giovanissimi. Ha costruito tanto spendendo poco grazie alla sua fitta rete di collaborazioni. Ha consigliato i presidenti di Modena, Crotone, La Spezia e tantissime altre società che hanno chiesto, e continuano a chiedere, il suo parere su giovani giocatori da tesserare. Una soddisfazione dietro l'altra, riconoscimenti a raffica. Poi, all'improvviso, l'addio alla Juventus e, probabilmente, una nuova avventura, stavolta da direttore sportivo. Il presidente Lotito avrebbe pensato a lui per dare un volto giovane e vincente alla sua Lazio che parteciperà alla prossima Coppa Uefa.

Cominciamo con il divorzio dalla Juventus. Ceravolo, che cosa è successo?
"Quello che nel calcio spesso succede. Ho avuto un colloquio con l'amministratore delegato Sant'Albano e ho deciso di lasciare la Juventus dopo dodici anni indimenticabili."

Scusi l'insistenza, ma che cosa è successo?
"Con la promozione di Fabio Capello a responsabile dell'area tecnica non c'era più spazio per il mio lavoro."

Sì, ma Capello resterà?
"(Sorride.) Boh, non lo so."

Pensa di aver pagato la sua amicizia con Luciano Moggi?
"Se è così ne sono orgoglioso perchè adesso diventa facile sparare sul direttore e su chi ha lavorato a stretto contatto con lui."

E adesso che farà?
"Mi prendo una pausa di riflessione e nel frattempo mi gusterò sino in fondo tutti i successi ottenuti."

L'ultimo è arrivato ieri sera con gli Allievi. Se l'aspettava?

"Sì perchè si tratta di un gruppo eccezionale. Mi voglio sbilanciare e dico che Maritato e Pasquato faranno parecchia strada. Sono due grandi talenti che abbiamo portato a Torino senza spendere un euro. Sono grandi soddisfazioni, credete."

La gioia che non potrà mai dimenticare?
"Il primo torneo di Viareggio non si scorda mai."

E poi?
"Tutte le volte che vedo esordire tra i professionisti dei ragazzi usciti dal nostro settore giovanile l'emozione è forte."

Dopo la pausa di riflessione, che cosa farà?
"Tornerò a lavorare, a scoprire altri campioni. Li ho sotto controllo, in questi anni sono riuscito a costruirmi una fitta rete di collaboratori. Appena c'è un ragazzino interessante me lo segnalano."

Qualche colpo mancato?
"Tanti perchè bisogna fare delle scelte. E mi sembra che in questi dodici anni la Juventus abbia vinto molto. Sono arrivati giocatori a costo zero pure in prima squadra: mi viene in mente Didier Deschamps, il cui contratto con il Marsiglia era scaduto. Abbiamo studiato a lungo le sue caratteristiche e capito che faceva per noi. Ricordo poi quando Moggi mi mandò a seguire Trezeguet, Henry, Perrotta, Zambrotta."

Altre stelle?
"Guardi." Ci mostra le relazioni su Henry, Trezeguet, Ronaldo, Dacourt, Saviola, Samuel, Deissler e tanti altri. "Vede, guardi la data, erano dei ragazzini. Però, come ho detto prima, la Juventus ha sempre acquistato giocatori pronti per le esigenze dell'allenatore."

Ceravolo, ci sembra triste, forse s'aspettava...
"Non mi aspettavo niente e non sono neppure triste. Dispiaciuto, forse. Ecco, questo è il termine giusto. Dodici anni sono tanti, tutti belli e indimenticabili. Ma tra un po' si riparte per nuove esperienze."

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