2005年05月22日

Le pagelle della Juventus campione d'Italia (Corriere Della Sera.)

GK
ブッフォン 8

DF
ビリンデッリ 6
カンナバーロ 9
フェッラーラ 9
モンテーロ 6
ペッソット 8
テュラム 8.5
ザンブロッタ 7.5
ゼビナ 7

MF
アッピアー 7.5
ブラージ 6
カモラネージ 8.5
エメルソン 8
カポ 6
ネドヴェド 8.5
オリヴェラ 7.5
タッキナルディ 6

FW
デル・ピエロ 8.5
イブラヒモヴィッチ 9
トレゼゲ 7
サラジェータ 8

カペッロ 9.5

8 BUFFON 
36 presenze, 23 gol presi, 3 scudetti vinti
Fondamentale, ma non galattico. Facezie, ma non ha parato l'imparabile come si chiede a un portiere del suo livello. Mezzo punto sotto il suo massimo.
7 ZEBINA
24 presenze, 2 scudetti vinti
Per essere arrivato a costo zero, è stato complessivamente un buon investimento. Meglio la prima parte della stagione, però. Da gennaio in poi, a parte l'infortunio che l'ha tolto di mezzo nel finale, le sue certezze hanno cominciato a vacillare.
8,5 THURAM
35 presenze, 3 scudetti vinti
Forse la vicinanza dell'antico compagno Cannavaro, ha ridato smalto a Lilian. Da quando è alla Juve si tratta del primo anno sociale ad alta gradazione. Lasciata la nazionale si è dedicato solo a Madama e i risultati si sono visti.
9 CANNAVARO
36 presenze, 2 gol, 1 scudetto vinto
Veniva da due anni all'Inter in cui sembrava sul viale del tramonto. Aveva voglia di vincere lo scudetto che ancora gli mancava, aveva voglia di una nuova alba. È un calciatore «situazionista»: alla Juve ha trovato la sintesi tra il talento individuale e la forza del gruppo che l'ha sostenuto. Insuperabile e pure goleador: due reti pesanti (esclusa quella di Liverpool).
7,5 ZAMBROTTA
34 presenze, 3 scudetti vinti
Esplosivo a intermittenza, non è stata sicuramente la sua annata migliore. Forse perché gli si chiedeva di andare e tornare a una velocità che avrebbe schiantato chiunque.
8,5 CAMORANESI
35 presenze, 4 gol, 2 scudetti vinti
Nella stagione 2003-04 era entrato nel lotto dei deludenti. Qui si è rifatto ampiamente, dando sbocchi imprevisti al gioco bianconero con i suoi dribbling, i suoi cross, i suoi calci piazzati. Contributo anche di reti: quattro.
8 EMERSON
31 presenze, 2 gol, 2 scudetti vinti
L'uomo di Capello è partito fortissimo favorendo, con la sua arguzia tattica, la quasi totale illibatezza della difesa bianconera. Poi ha rallentato, zavorrato dalla pubalgia. La seconda parte della stagione è stata un calvario, fisico e tecnico, da cui si è sganciato solo per queste ultime decisive partite.
6 BLASI 
26 presenze, 1 scudetto vinto
Una delle piccole grandi delusioni bianconere. Capello lo aveva eletto a scudiero di Emerson. È progressivamente sparito, dalla considerazione del tecnico e dal campo.
8 NEDVED
25 presenze, 6 gol, 4 scudetti vinti
Un anno sulle montagne russe. Corse, gol importanti (6, da incorniciare quello alla Lazio, nella partita in cui la Juve stava per perdere il primato), infortuni, slanci, improvvise mediocrità. Alla fine ha marchiato lo scudetto.
8,5 DEL PIERO
29 presenze, 13 gol, 6 scudetti vinti
Su e giù dalla panchina, ma sempre con l'affetto del pubblico. A volte è sembrato irritato, ma non è mai uscito dai ranghi. Ha vinto partite decisive, ha fatto gruppo, ha fatto gol.
9 IBRAHIMOVIC
33 presenze, 16 gol, 1 scudetto vinto
Non gli si chiedeva una messe di gol, eppure eccoli qua: 16. Insostituibile, con un carattere pieno di spigoli, con i quali incocciava talvolta negli avversari (vedi Cordoba e non solo), è stato straordinario da un punto di vista tattico. Ha spinto la squadra, impressionato le difese, offerto profondità alla manovra.
8 PESSOTTO
17 presenze, 5 scudetti vinti
Avrà un altro anno di contratto. Se lo merita. Duttile, disponibile, evergreen, si è sempre fatto trovare pronto. Grande stima da parte di Capello.
6 BIRINDELLI
11 presenze, 4 scudetti vinti
Difensore di complemento a fine avventura nella Juve.
9 FERRARA
4 presenze, 8 scudetti vinti
Alla carriera, alla capacità di fare gruppo, alla serietà.
6 MONTERO
5 presenze, 5 scudetti vinti
Sufficienza di stima, per qualche scampolo di partita, per quello che è stato nella Juve. Verbi al passato.
6 KAPO 
13 presenze, 1 scudetto vinto
Preso a parametro zero, è la dimostrazione evidente che non tutto quello che è quasi gratis è un buon affare. Non se ne sentiva la mancanza.
7,5 APPIAH
16 presenze, 1 gol, 1 scudetto vinto
Capello è un allenatore pragmatico. L'aveva cancellato per manifesta inadeguatezza, lo ha giudicato positivo in allenamento nella fase finale del campionato e lo ha sistemato accanto a Emerson. Considerazione ricambiata.
6 TACCHINARDI
16 presenze, 6 scudetti vinti
Precipitato a riserva si è molto risentito. Capello non lo ha mai considerato un titolare.
7 TREZEGUET
16 presenze, 6 gol, 3 scudetti vinti
Il bell’infortunato si è svegliato al momento giusto, contro il Milan. Ma dove sarebbe arrivata la Juve con i suoi gol? L'infortunio alla spalla lo ha tagliato fuori per mezza stagione, ma da gennaio ad ora ha fatto irritare Capello per la sua ritrosia a rischiare per la causa.
8 ZALAYETA
27 presenze, 6 gol, 4 scudetti vinti
Sei gol, tutti doc (senza contare quello contro il Real Madrid in Champions League), ma soprattutto affidabilità assoluta.
7,5 OLIVERA
18 presenze, 4 gol, 2 scudetti vinti
Vedi Zalayeta. Responsabilizzato da Capello, malgrado qualche sbandamento, è stato utilissimo come alternativa a Camoranesi, a Nedved e anche agli attaccanti (4 gol).
9,5 CAPELLO
Settimo titolo (4 Milan, 1 Real Madrid, 1 Roma, 1 Juve), quarta città dove iscrive la squadra che allena all'albo d'oro del campionato. Già questo ha il suo valore. Poi c'è il modo. Ha scommesso su Ibrahimovic (su cui molti, anche chi scrive, avevano dei dubbi) e su Cannavaro che veniva da due campionati di mediocrità assoluta. Ha reintegrato Zalayeta e Olivera, accantonati da Lippi un anno fa. Ha superato il Milan e l'Inter, che avevano un potenziale tecnico più largo, raschiando spesso il fondo del barile. Le tribune non sono mai state piene di suoi giocatori. A Roma contro la Lazio aveva tre primavera in panca. Ha suscitato molti malumori nello spogliatoio. Pochi sono stati quelli che hanno increspato la superficie dello stagno bianconero. Quando se ne andrà, magari verrà il coraggio di parlarne male, come è già successo.

virgilio.it

Al termine di un campioanto condotto sempre in testa, la Juventus ha conquistato il 28° Scudetto della sua storia. Ecco i nostri voti ai protagonisti della cavalcata bianconera.

Buffon 8. Con Dida il miglior portiere al mondo. Completo e impeccabile, tanto da aver abituato così bene da non far quasi più notizia nemmeno per i miracoli. Ulteriore indizio della sua bravura: spesso gli sono arrivati pochi tiri in porta ma, da vero campione, si è fatto sempre trovare pronto e reattivo.

Cannavaro 8. Uno dei colpi bianconeri dell'estate. Arrivato come una specie di "ferrovecchio" dall'Inter, il difensore ha ritrovato una forma strepitosa ed è tornato a giocare sui livelli che ne hanno reso uno dei migliori centrali del mondo.

Montero 6. La contempranea presenza di Cannavaro e Thuram non gli ha lasciato molto spazio. Qualche indecisione quando è stato schierato ma anche l'unica vera alternativa presa in considerazione da Capello per i due ex-parmensi.

Pessotto 6.5. L'infortunio di Zebina lo ha "costretto" a reinventarsi quasi titolare dopo tanto tempo e lui s'è confermato sempre utile ed affidabile sia in difesa che a centrocampo.

Thuram 8. Che sia lui l'uomo dietro la rinascita di Cannavaro? Chissà: quello che è certo è che, finalmente centrale a tempo pieno, Lilian ha fatto capire a tutti quale sia la posizione in campo dove rende al meglio. Se ne sono accorti anche gli avversari...

Zambrotta 8. Uno dei pochi giocatori in campionato che non ha mai accusato cali fisici: spinta sulla fascia costante e garantita dal primo all'ultimo minuto di ogni partita. Con ogni probabilità il miglior terzino sinistro al mondo: se avesse anche il tiro sarebbe davvero il "Roberto Carlos" dei tempi migliori.

Zebina 7. Uomo fidato di Fabio Capello, a Torino ha trovato non solo i già noti picchi ma anche una continuità di rendimento eccellente, lasciandosi alle spalle il termine "zebinata" coniato dai tifosi giallorossi per le sue vecchie distrazioni sotto il Cupolone. Se n'è accorta anche la Nazionale Francese, dove è stato convocato per la prima volta in carriera.

Appiah 6. Riscoperto da Capello nel finale di campionato dopo esser stato a lungo relegato in panchina, ha fornito il suo "mattoncino" allo Scudetto bianconero anche se, da un giocatore dalle sue potenzialità, sarebbe stato lecito attendersi qualcosa di più.

Blasi 6.5. Battezzato da Capello come complemento di centrocampo di Emerson, ha giocato un'ottima prima parte di stagione, per poi calare leggermente nella seconda, complice qualche fastidio fisico e una desuetudine a disputare due partite a settimana.

Camoranesi 8. Uno degli intoccabili di Fabio Capello: utilizzato sia sulla fascia che, per dare maggiore qualità, anche in mezzo, l'italo-argentino ha giocato su livelli eccellenti praticamente per tutta la stagione, distinguendosi anche per le quattro reti e dodici assist messe a referto.

Nedved 7. Annata in chiaroscuro, colpa anche di un infortunio alla caviglia eredità dell'Europeo e della capocciata subita in Champions contro il Real Madrid. Eppure resta uno dei giocatori più importanti della Juventus per la sua capacità di sdoppiarsi tra centrocampo e attacco e di aggredire gli spazi. E sei gol (in venticinque partite) per un centrocampista non sono mai pochi...

Emerson 7.5. L'uomo di Capello: centrocampista con pochi eguali al mondo per l'abilità nel fermare le azioni avversarie e far ripartire quelle della propria squadra, per non parlare delle capacità dettare i tempi alla manovra. Coraggioso anche nello stringere i denti di fronte ad una fastidiosa pubalgia che ne ha condizionato il rendimento nella seconda partre di stagione.

Olivera 6.5. Elemento estremamente interessante, che Capello ha utilizzato praticamente in tutti i ruoli dal centocampo in su. Autore anche di alcuni gol decisivi (vedi Fiorentina), se riuscirà a gestirsi meglio anche caratterialmente, potrebbe diventare un uomo ancor più importante per il futuro bianconero.

Tacchinardi 6. Relegato in panchina dalle scelte di Capello, ha dato il suo onesto contributo quando chiamato in causa, soprattutto a livello di esperienza.

Del Piero 7. Stagione "strana": sostituito moltissime volte da Capello (magari con la Juve che segnava poco dopo la sua uscita dal campo...) eppure autore di 13 gol. Alla fine, comunque, i numeri paiono dargli ragione. Di sicuro, anche in situazioni difficili, ha dimostrato di essere, prima ancora che un grande giocatore, un vero uomo con un comportamento esemplare.

Ibrahimovic 8. Adesso in molti capiranno perché Capello lo avesse voluto fortissimamente a Torino. Abilissimo con i piedi (e si sapeva) e anche decisamente migliorato in fase realizzativa, tanto da aver eguagliato i 16 gol segnati da Platini alla prima stagione in bianconero. Il giorno che limiterà ulteriormente qualche "svolazzo", ai difensori non resterà che fare la scorta di aspirine contro il mal di testa...   
Fabio Capello Grazia Neri  


Trezeguet 7. Annata jellatissima sotto il profilo fisico, eppure Trezegol ha trovato comunque il modo di segnare sei reti in sedici partite di campionato, compresa quella importantissima del big-match di San Siro, confermando che se c'è un uomo d'area, quello è lui.

Zalayeta 6.5. L'arma in più di Fabio Capello quando Trezeguet era infortunato o Del Piero non girava. Il "panterone" ha ancora una volta dimostrato di essere la riserva che tutti i tecnici sognano: mai una polemica ma, in compenso, gol quando serviva.

Capello 10. Il 28esimo scudetto della storia bianconera ha soprattuto il suo nome. Prima ha dettato le linee del calciomercato imponendo le scelte dei vari Emerson e Ibrahimovic, poi ha dato nuova solidità ad una squadra che l'anno scorso era parsa allo sbando. Paradossalmente "aiutato" dall'eliminazione in Champions League, ha potuto far riposare e recuperare la condizione migliore ai suoi 9-10 titolari fissi, riportando la Juve sul rendimento di inizio stagione e sul trono della Serie A.

Chimenti, Bonnefoi, Birindelli, Ferrara, Kapo, Mutu 6: Voto di stima, per giocatori impegnati chi poco chi per nulla ma che, come si suol dire in queste circostanze, "hanno fatto spogliatoio", in primis Ferrara, che ha anche tagliato il traguardo delle 500 partite in campionato.

LE PAGELLE DELLA JUVENTUS SECONDO TGCOM

Buffon 6,5
Il miglior portiere del mondo ha fatto la sua parte, ma è stato meno decisivo del solito. Forse anche grazie a una difesa granitica, sono poche le occasioni in cui ha messo il suo sigillo su qualche vittoria, mentre in alcune gare è stato tutt'altro che impeccabile. Clamoroso l'errore, per fortuna non decisivo, di Bergamo contro l'Atalanta, mentre non è esente da colpe nemmeno nelle gare perse contro Inter e Reggina e nel pareggio 3-3 di Firenze. Muro con qualche crepa.

Zebina 6,5
Fortemente voluto da Capello, il difensore francese ha ripagato la fiducia del tecnico giocando partite molto positive, formando un ottimo asse sulla corsia di destra con Camoranesi. Anche lui, però, è stato limitato da un paio di infortuni muscolari che gli hanno fatto saltare una parte di stagione. Promosso.

Cannavaro 8
Il giorno del 28° scudetto Luciano Moggi avrà inviato una lettera di ringraziamento all'Inter, che in estate ha ceduto il capitano della Nazionale in cambio del portiere uruguayano Fabian Carini. Il centrale napoletano, dopo due anni sottotono in nerazzurro, è tornato a livelli di rendimento altissimi, sistemando un reparto che nella passata stagione faceva acqua da tutte le parti. Insostituibile.

Thuram 7,5
Dopo anni di richieste andate a vuoto, Fabio Capello lo ha spostato dalla fascia destra al centro della difesa e i benefici sono stati sotto gli occhi di tutti. Aiutato anche dalla presenza di Cannavaro, il difensore francese ha disputato una stagione brillante, formando con il compagno un reparto quasi invalicabile. Rigenerato

Zambrotta 7
Come al solito è stato il "motorino" della formazione bianconera, su e giù per la fascia sinistra. Tanti i km percorsi dal nazionale azzurro, che ha sempre dato il suo onesto contributo in termini di qualità e quantità. All'occorrenza Capello lo ha schierato anche come esterno di centrocampo: il giocatore ha risposto presente e non ha mai deluso le aspettative. Costante.

Camoranesi 7,5
Un'altra stagione da grande protagonista per l'italo-argentino, che con le sue volate sulla fascia è stato determinante in più di un'occasione. Dal suo piede sono partiti tanti assist decisivi e il suo grande carattere è stato fondamentale nei momenti più difficili, quando la squadra faceva fatica. Instancabile.

Emerson 8,5
Il "Puma", nonostante la pubalgia che lo ha infastidito nell'ultimo periodo, si è rivelato un acquisto azzeccatissimo, dando qualità e quantità al centrocampo bianconero. Capello, che lo conosceva dai tempi della Roma, gli ha affidato le redini della squadra e il brasiliano lo ha ripagato con un serie di grandi prestazioni e una costanza di rendimento senza uguali. Indispensabile

Blasi 6
A inizio stagione Capello ha puntato forte sull'ex parmigiano, che dopo un inizio promettente si è un po' perso per strada, perdendo anche i gradi di titolare al fianco di Emerson a vantaggio di Appiah. Quando è stato in condizione ha dato il suo contributo in fase di recupero palla, anche se deve controllare l'eccessivo agonismo per limitare il numero dei cartellini gialli. Da rivedere

Nedved 6,5
Stagione sfortunata per il centrocampista ceco, che è stato fermo per quasi due mesi a causa di un infortunio al ginocchio prima e per le conseguenze di una testata da parte di Raul Bravo del Real Madrid poi. La grinta e la voglia di vincere non sono mai venute meno e il suo sigillo all'Olimpico contro la Lazio nel finale vale una fetta di scudetto e mezzo voto in più in pagella. Coraggioso.

Del Piero 7,5
Ha saputo reagire da grande campione alla critiche che gli sono piovute addosso da ogni parte e alle continue sostituzioni da parte di Fabio Capello. Mai una polemica o una voce fuori dal coro, si è confermato un prezioso uomo-squadra, trovando anche la via del gol con una certa regolarità. Spettacolare la rovesciata con la quale ha fornito a Trezeguet la palla per il gol-scudetto contro il Milan, di fondamentale importanza la rete di testa contro il Parma che ha di fatto consegnato alla Juventus il 28° tricolore. Esemplare.

Ibrahimovic 9
Questo 'spilungone' svedese di orgine bosniaca è stato la grande sorpresa della stagione. Arrivato in estate come primo cambio di Trezeguet e Del Piero, l'ex bomber dell'Ajax ha impiegato poco per fare innamorare Capello a suon di gol (16), assist e giocate sublimi, conquistandosi ben presto un posto da titolare inamovibile. Mezzo punto in meno per il carattere non facile e l'attitudine (in campo) a cercare troppo lo scontro con gli avversari. La prova tv lo ha pizzicato in una scorrettezza ai danni di Cordoba: 3 turni di stop e niente Milan. Fenomeno (per ora solo con i piedi).

Trezeguet 7
Anche per il francese l'annata in bianconero è stata alquanto travagliata. Prima la spalla, poi un misterioso virus, per finire con la caviglia: Trezegol ha passato più tempo in infermeria che in campo, ma si è rialzato in tempo dal lettino per segnare il gol-scudetto nel big match contro il Milan. Quando le condizioni fisiche glielo hanno permesso ha sempre dato il suo contributo. Provvidenziale.

GLI ALTRI

Chimenti sv Mai schierato.
Ferrara 8 Voto alla carriera per le 500 presenze in A, traguardo storico tagliato contro il Parma.
Montero 5 Guai fisici ne hanno limitato l'impiego e quando è stato chiamato in causa non sempre ha risposto in modo positivo. Ha perso lo smalto di un tempo.
Pessotto 6 La sua parte l'ha svolta anche quest'anno. Diligente.
Birindelli 6 Analogo discorso fatto per il compagno Pessotto.
Appiah 6 A Cagliari sembrava essersi giocato le sue chance, poi Capello lo ha ripescato nel finale di stagione e il ghanese non ha demeritato.
Tacchinardi 5 Una stagione impalpabile quella del centrocampista, che con Capello ha sempre avuto poco spazio. Nelle rare occasioni in cui è stato chiamato in causa non ha reso secondo  le aspettative.
Olivera 7 Ecco il classico panchinaro che ha salvato la squadra in più di un'occasione. Discontinuo nel rendimento, l'uruguayano ha però saputo ripagare la fiducia di Capello con gol pesanti in partite delicate.
Kapo sv A causa di diversi infortuni l'esterno francese ha visto poco il campo e il suo contributo è stato minimo
Zalayeta 7,5 Come il connazionale Olivera, l'attaccante è stato prezioso nel momento in cui la squadra non poteva disporre di Trezeguet e Del Piero. Alla faccia di chi storceva il naso appena lo si nominava, Marcelo si è rivelato un rincalzo di grande affidamento, mettendo a segno gol che si sono poi rivelati decisivi nella corsa-scudetto

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