2005年05月21日

Le pagelle della Juventus campione d'Italia (DataSport)

GK
ブッフォン 8
キメンティ、ボンヌフォワ s.v.

DF
ビリンデッリ 6
カンナバーロ 9
フェッラーラ s.v.
モンテーロ s.v.
ペッソット 7
テュラム 8
ザンブロッタ 6
ゼビナ 6.5

MF
アッピアー s.v.
ブラージ 6
カモラネージ 9.5
エメルソン 8
カポ s.v.
ネドヴェド 7
オリヴェラ 6.5
タッキナルディ s.v.

FW
デル・ピエロ 9
イブラヒモヴィッチ 9.5
ムトゥ s.v.
トレゼゲ 8
サラジェータ 7.5

カペッロ 10

Le pagelle della Juventus, campione d'Italia.

PORTIERI

Buffon 8 - Una annata al di sotto delle sue grandi potenzialità. In diversi casi nella testa di tutti si è insinuato il tarlo di una sua indecisione, di un suo errore. Forse è uscito male a Reggio Calabria, forse poteva essere più reattivo sul colpo di testa di Cruz al Delle Alpi, ma poi tutto è svanito. Proprio così; a San Siro Inzaghi si è presentato solo davanti a lui e Gianluigi ha compiuto la parata scudetto. Dopo un grande intervento lo vedi sempre esultare come un bomber. Perché no? Anche i portieri meritano di gioire. Chi ha il coraggio di dire il contrario alzi la mano...

Chimenti e Bonnefoi sv - Con un gigante come Buffon non resta che guardare le gare seduti in panchina o in tribuna con gli occhi strabuzzati.

DIFENSORI

Birindelli 6 - Come le api operaio ha lavorato duramente nell'ombra per tutta la stagione e quando è stato chiamato in causa non ha mai demeritato.

Cannavaro 9 - Il difensore "sul viale del tramonto" passato dall'Inter alla Juventus non è mai giunto a Torino. Con il passaggio alla corte di Capello ha ritrovato smalto e cattiveria agonistica. A Parma saltava come un grillo, a Milano faticava a recuperare un pallone. Con la maglia della Juventus è tornato l'elemento esplosivo indispensabile alla nostra Nazionale. Una sera ha visto la sua faccia sbattuta in televisione a causa di una flebo lecita datata anni luce fa. Lui ha fatto spallucce rispondendo con un gol al Bologna. Poi nella gara scudetto con il Milan è stato invalicabile. C'è chi giura di avergli contato quattro gambe. Applausi, altro non si può dire.

Ferrara sv - Più che un gregario un allenatore in seconda. Sempre pronto a dare un consiglio è stato il collante dello spogliatoio. Ha collezionato 500 gettoni in Serie A. E' ingiudicabile per l'annata, ma un 10 con lode alla carriera non può proprio toglierglielo nessuno.

Montero sv - Anni fa era un difensore coriaceo con il vizietto del fallo da "rosso". Adesso non ha più lo sprint di un tempo e le gambe lo hanno un po' abbandonato. Più spettatore non pagante che giocatore. Ingiudicabile.

Pessotto 7 - Come Birindelli ha atteso il suo turno senza fiatare e quando Capello lo ha utilizzato ha dimostrato tutta la sua utilità. Non ha più i 90 minuti nelle gambe, ma copre la sua corsia con diligenza e mette ancora al centro qualche cross interessante.

Thuram 8 - Ritrovato il vecchio amico Cannavaro al fianco si è girato verso la porta per vedere il colore della maglia di Buffon. Per un attimo deve avere creduto di essere tornato a Parma indietro nel tempo. Bravissimo nei recuperi ha dimostrato che l'intesa con un vecchio compagno non si dimentica mai. E' come andare in bicicletta. Oltretutto simbolo di correttezza e fair-play.

Zambrotta 6 - La peggiore annata da quando è a Torino. Comunque sufficiente data la sua grande predisposizione alla corsa. Ha iniziato a macinare chilometri ad inizio stagione e non si è ancora fermato. Peccato che però non sia mai arrivato da qualche parte. Manca di precisione nei cross e ha il solito problemino nelle conclusioni: non becca mai la porta. In ogni caso ha dato l'anima. Onore anche a lui.

Zebina 6.5 - Il rissoso spilungone francese ha lasciato la sua rabbia repressa a Roma. Ad inizio stagione ha dimostrato grande propensione nel ruolo di terzino, poi la dea bendata lo ha abbandonato e gli infortuni lo hanno bloccato. Comunque utile per la conquista dello scudetto.

CENTROCAMPISTI

Appiah sv - Capello non lo ha "visto" per parecchio tempo. Il tecnico ha quasi sempre preferito Blasi e lui ha fatto registrare un minutaggio molto basso. Sembrava dover partire a gennaio, è rimasto ed ha partecipato alla festa.

Blasi 6 - C'è chi lo definisce un interditore vecchio stampo e chi invece lo addita come un rude picchiatore. Di certo non ha piedi vellutati, ma è stato sicuramente utile per diverso tempo al fianco di Emerson, coprendo le spalle al brasiliano e inseguendo i centrocampisti avversari senza sosta.

Camoranesi 9.5 - Capelli legati e gambe in spalla. Ha trascinato la squadra rendendosi protagonista di una stagione oltre qualsiasi aspettativa. Ad inizio campionato tutti vedevano Olivera in vantaggio su di lui. Ma l'italoargentino non ha mollato e si è conquistato a suon di grandi prestazioni una maglia da titolare. Giocatore fondamentale per la conquista del tricolore.

Emerson 8 - Meno appariscente rispetto alle annate di Roma, ma sicuramente indispensabile. Ha fatto da cerniera tra difesa e attacco recuperando un numero imprecisato di palloni e dando ordine alla manovra. Nel finale di stagione è un po' calato a causa dell'alto minutaggio accumulato.

Kapo sv - Di lui si ricordano solo qualche sgroppata e un gol annullato a Reggio Calabria che forse poteva cambiare la sua annata. Non è un attaccante e neanche un'ala. Di difficile collocazione, ha avuto poche occasioni.

Nedved 7 - L'ex Pallone d'Oro ha dovuto tribulare per tutto il campionato. L'infortunio subito agli Europei non ha reso la vita facile al ceco che però ha lavorato duramente per tutta la stagione e a fasi alterne ha mostrato ancora a tutti i numeri che lo hanno sempre contraddistinto. Sicuramente non la stagione migliore della sua carriera, ma le reti con il Bologna e con la Lazio pesano come macigni. Determinante, nonostante l'orologio dica che è quasi ora di smettere.

Olivera 6.5 - Doveva essere l'arma segreta di Capello. Ad inizio stagione tutti pensavano che avrebbe ottenuto la maglia di Camoranesi. Invece l'italoargentino lo ha costretto a vivere una stagione da gregario. Si è comunque ritagliato dei momenti di gloria che non dimenticherà. Questo tricolore può considerarlo anche suo.

Tacchinardi sv - Relegato ai margini ha il merito di non avere mai fiatato. Mai una parola fuori posto. Nessuna polemica a dimostrazione che si può essere grandi anche fuori dal campo.

ATTACCANTI

Del Piero 9 - Doveva vivere una stagione da comprimario, ritrovarsi a guardare Ibrahimovic e Trezeguet correre felici sui prati della Serie A e invece Pinturicchio è ancora una volta stato determinante. Capello lo ha sostituito con una cadenza cronica e quando ha potuto lo ha anche lasciato in panchina, ma lui non si è mai arreso. La sua grande determinazione e gli infortuni di Trezeguet gli hanno permesso di essere tra i protagonisti della cavalcata scudetto. Un grane campione anche nei momenti di difficoltà: mai una parola fuori posto nei confronti di Capello. L'immagine dell'anno è la sua rovesciata a San Siro con la quale ha mandato in gol Trezeguet contro il Milan.

Ibrahimovic 9.5 - C'è chi lo chiama "condor" a causa del suo naso e chi semplicemente "Ibra". Lo svedesone aveva la nomea di buon giocatore con scarse attitudini sotto porta, ma Zlatan ci ha messo davvero poco a fare cambiare idea a tutti. Giocate di classe, numeri alla Ronaldinho e un bottino di gol davvero cospicuo. Spesso nelle movenze ricorda Van Basten, ma deve crescere di testa e smettere di usarla per stendere gli avversari. Ha carattere, ma non è con le testate che lo deve dimostrare. E' giovane, maturerà e tra qualche anno alzerà il Palloned'Oro. Scommettiamo?

Mutu sv - Arrivato a metà stagione si è allenato nell'ombra. Doveva recuperare la sua parte umana oltre che quella fisica. Speriamo che torni il grande giocatore ammirato con la maglia del Parma. Sarebbe un peccato perderlo, è un patrimonio del calcio europeo.

Trezeguet 8 - Il francesino (non proprio buono come il pane) ha iniziato la stagione alla grande, ma un infortunio alla spalla e un virus misterioso lo hanno fatto fuori per parecchio tempo. I tifosi bianconeri lo hanno aspettato fiduciosi e lui li ha ripagati mettendo la testa sul cross di Del Piero con il Milan e siglando il gol scudetto. Potrebbe essere il gol dell'addio: potrebbe essere ceduto a fine stagione.

Zalayeta 7.5 - L'uruguaiano dalla faccia triste ha vinto ancora una volta l'oscar del panchinaro. E decisamente il Massaro del nuovo millennio. Ogni volta che è stato chiamato in causa è riuscito a lasciare il segno. Non ha fatto mai rimpiangere i compagni che sostituiva. Tutti gli allenatori sognano di avere un comprimario così. E Capello gongola...

ALLENATORE

All. Capello 10 - L'artefice di un successo che ha molti sembrava impossibile. Con una rosa ristretta tra le mani falcidiata più volte dagli infortuni ha fatto fronte a tutti i problemi trovando sempre un modo per centrare i tre punti. Stratega dalle infinite capacità è capace di trasformare un match in una partita di scacchi. La sua missione non è di certo lo spettacolo, ma alla fine i vincitori hanno sempre ragione. Ha vinto sulla panchina di Milan, Real Madrid, Roma ed ora Juventus. Si è ritagliato un posto nel gotha del calcio mondiale. Unico neo: fa a gara con Lippi per chi ha il carattere peggiore. Ma nella vita non si può avere tutto...

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