2005年05月21日

108年の成功

創立からもっとも最近のスクデット:
勝利のアーケード、タイトル、カンピオーニ、有名なキャラクター。
アッヴォカートとウンベルト・アニェッリを思い出しながら。

TORINO, 20 maggio 2005 - L'Avvocato, Giovanni Agnelli, nascerà soltanto 24 anni dopo (1921), ma già nella primavera del 1897, vede la luce il Juventus Football Club. La leggenda vuole che un gruppo di giovani del Liceo D'Azeglio a Torino, seduto su una panchina di Corso Re Umberto, decida di fondare una società sportiva. Era l'era pionieristica, il calcio si stava diffondendo rapidamente in tutta Europa, irradiato dal suo Paese natale: la Gran Bretagna. Il primo presidente è Enrico Canfari. Otto anni e, nel 1905, arriva il primo scudetto, la Juventus lo conquista dopo un appassionante finale a tre con Genoa e Milanese. C'è una differenza cromatica da ricordare: i fondatori della Juve indossano una maglia rosa, la stessa con cui debuttano nel 1900: il passaggio ai colori bianconeri avviene casualmente nel 1903, grazie a un'errata spedizione dall'Inghilterra della fabbrica incaricata di realizzare le nuove divise.

GLI ANNI VENTI E TRENTA - Dopo l'exploit del 1905 bisogna attendere il dopoguerra per vedere i bianconeri competere con le potenze calcistiche di allora: ProVercelli e Casale. Presidente è il poeta e letterato Corrado Corradini, autore dell'inno che resiste fino agli anni Sessanta. Nel 1923 debutta in prima squadra Giampiero Combi, uno dei più grandi portieri di tutti i tempi. Viene eletto nuovo presidente della società Edoardo Agnelli, figlio del fondatore della Fiat. Arriva anche il primo vero allenatore Jeno Karoly e la mezz'ala sinistra Hirzer, ungheresi. La squadra dispone già di Combi, Rosetta, Munerati, Bigatto e Grabbi. Nel 1925-26, dopo un'avvincente finale col Bologna e una finalissima con l'Albo Roma, i bianconeri conquistano il secondo tricolore. Sono gli anni dei cinque titoli consecutivi. Sulla panchina siede Carlo Carcano, in campo vanno atleti mitici come Orsi, Caligaris, Monti, Cesarini, Varglien I e II, Bertolini, Ferrari e Borel II. Molti di loro faranno anche la fortuna della Nazionale azzurra che conquista il titolo mondiale nel 1934. Nel 1933 la Juventus cambia campo di gioco: inizia l'epopea dello stadio Comunale costruito per ospitare i Giochi Universitari Mondiali. La Juventus ci giocherà fino alla finale di andata della coppa Uefa 1989-90.

IL SECONDO DOPOGUERRA - La seconda Guerra Mondiale interrompe l'attività sportiva in Italia e in Europa. All'indomani del conflitto Giovanni Agnelli, allora ventiseienne (siamo nel 1947) diventa presidente. I campioni portano i nomi di Carlo Parola, i danesi John Hansen e Praest e, soprattutto, di Giampiero Boniperti, che tuttora detiene i record di presenze (444) e gol (177). Arrivano gli scudetti del 50 e del 52. Nel 1953 Giovanni Agnelli lascia la presidenza che, due anni più tardi, passerà al fratello minore Umberto. Con il sopraggiungere di Omar Sivori e John Charles i bianconeri vincono i campionati del '58, '60 e '61. Per la prima volta una società italiana si cuce sulla maglia la stella al merito sportivo per avere vinto dieci scudetti.

L'AVVENTO DI BONIPERTI - Il successo del 1967 (presidente Vittore Catella), è una parentesi nel decennio che vede la Milano nerazzurra prima e rossonera poi, dominare la scena calcistica. Con l'avvento alla presidenza del mito bianconero Giampiero Boniperti, 1971, si apre il ciclo trionfale degli anni Settanta e Ottanta. Nove scudetti ('72, '73, '75, '77, '78, '81, '82, '84, '86) e tutte le coppe europee e intercontinentali ('85). Alla guida della squadra si succedono Vycpalek, Parola e, soprattutto, Giovanni Trapattoni. Al fianco dei grandi campioni italiani (da Zoff a Scirea, da Tardelli a Cabrini, da Causio a Paolo Rossi, da Gentile a Furino, da Anastasi all'attuale vicepresidente Roberto Bettega) giocano grandi fuoriclasse stranieri. Il più acclamato è "Le Roi" Michel Platini, che in cinque stagioni vince due campionati, due coppe europee, una coppa Intercontinentale, tre classifiche cannonieri e tre edizioni del Pallone d'Oro. Nella seconda metà degli anni Ottanta, i bianconeri vivono un periodo d'appannamento. Ma anche in questa parentesi, la Juventus riesce a vincere qualcosa: nel 1990 l'accoppiata coppa Uefa e coppa Italia (con l'attuale presidente Vittorio Chiusano, tecnico Dino Zoff) e ancora la Coppa Uefa nel '93.

LA STORIA RECENTE
- Un altro grande ciclo si apre nel 1994. La triade formata da Antonio Giraudo, Luciano Moggi e Roberto Bottega sale ai vertici della società. Il primo passo è la scelta dell'allenatore, Marcello Lippi. Un vincente per vocazione che centra l'obiettivo scudetto, al primo colpo. La Signora cambia volto e nella stessa stagione (1994-95) si apre la strada verso una serie di successi: domina in coppa Italia e sfiora il grande slam perdendo in finale la coppa Uefa. La stagione seguente, Lippi colma un vuoto nella bacheca bianconera vincendo la Supercoppa di Lega. Ma il vero obiettivo è riscattare la triste vittoria di Bruxelles contro il Liverpool in coppa Campioni. La squadra di Lippi arriva alla finalissima di Roma contro i campioni in carica dell'Ajax. I tempi regolamentari e quelli supplementari finiscono 1-1. Tutto si decide ai calci di rigore dove l'abilità di Peruzzi e la freddezza di Ferrara, Pessotto, Padovano e Jugovic regalano la vittoria alla Juventus.

IL PASSATO PROSSIMO - La stagione successiva si apre nel migliore dei modi: con la vittoria della Coppa Intercontinentale a Tokyo (decide la sfida Del Piero) e della Supercoppa Europea contro il Paris Saint Germain. Le emozioni, però, non sono ancora finite. Il finale di stagione consegna alla squadra il 24゜scudetto. Unico neo, la sconfitta nella finale di Champions League a Monaco contro il Borussia Dortmund. Lippi ci riprova subito l'anno successivo. Si inizia con la conquista della Supercoppa di Lega, ma la storia finisce lì. I bianconeri restano all'asciutto in campionato e perdono la finale di Champions League col Real Madrid. Il 7 febbraio 1999, dopo Juventus-Parma, Marcello Lippi rassegna le dimissioni. Due anni e mezzo dopo, le strade della società bianconera e del tecnico viareggino tornano a incrociarsi. Da giugno 2001 l'avventura ricomincia. Marcello Lippi riapre un ciclo vincente che si esaurisce due anni fa con lo scudetto.

IL PRESENTE -
La scorsa estate la Triade chiama a sorpresa sulla panchina bianconera Fabio Capello, ex rivale storico, strappandolo alla Roma. E' il primo passo verso il 28゜scudetto. Dal mercato arrivano rinforzi preziosi come Cannavaro, Emerson ed Ibrahimovic. La Juve inizia il campionato con una partenza sprint, poi duella testa a testa con il Milan, che riesce nell'aggancio, ma mai nel sorpasso. Decide il campionato lo scontro diretto a San Siro: il match winner è Trezeguet, che segna di testa sfruttando una magia in rovesciata di Del Piero. In Champions i bianconeri hanno meno fortuna: eliminato il Real Madrid tutte stelle negli ottavi di finale, nei quarti lo scoglio Liverpool si rivela insuperabile.

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